gennaio 14, 2007

Un sogno | A light that never goes out


Anni fa sognai di trovarmi su una lingua di terra percorsa da un vialone alberato che portava al paese.
Sedevo tranquillo sulla panchina godendomi il panorama. A un certo punto vedo arrivare dal fondo del vialone una mitica 500! Beh sul tettuccio dell’automobilina erano appoggiate quattro zampone di peluche ROSA! Zampone tonde come quelle di un… elefante!
Un enorme elefantone rosa di peluche era in equilibrio su questa macchina che lenta e scoppiettante procedeva minuscola lungo il vialone.
Alla sua guida lo spauracchio dei tempi dell’università: ASCIUGONI! Una ragazza di una pesantezza rara che tutti rifuggivano. Quando entrava in biblioteca si cercava di sprofondare nei libri cercando di ignorarla, ma sfiga voleva che chi sedeva vicino a te decidesse proprio in quel cazzuto momento di alzarsi ed andarsene. E TAC! Arrivava lei. E parlava, parlava parlava ava ava ava ava…

E io ridevo ridevo… ridevo quando, aperti gli occhi, mi son ritrovato scosso ed inebriato dalle mie risa per quella scena surreale e così divertente.

Ora.

L’elefantone rosa…

Ero a New York, per purgare le tensioni accumulate nel 2006 e gironzolavo beato tra i balocchi di FAO, negozio di giocattoli di dimensioni epiche.
Guardo verso il basso e vedo quel che voi vedete in foto. Non è esattamente l’elefante rosa… però mi ha divertito tanto. E lo condivido con voi in un momento di luce nel septimus underdark

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