novembre 12, 2006

SN | Black Dove|

Ho rivisto SN, la Signorina Nera, nera di pelle, ma stavolta anche d'umore.
Mezzo cinema in coda al bar e lei sola a servire tutti. Sorrideva, ma i denti erano neri. Non è vero. Ma facciamo finta.

ottobre 25, 2006

s | S |






... slipping into sound soft sleep smothering my silly senseless thoughts saving me from this sick shit...

ottobre 03, 2006

Specchio specchio | La più bella non sei più tu |

Anima incapace di sentire la vita vera, solo la finzione. Tende disperatamente all’irreale accadere di un mondo che in realtà non potrebbe reggere.

Illusioni di propositi la affollano e la riempiono di fasulla attività che si consuma in pensiero.

Progredisce?

Ostacolo: se stessa nel suo circolo vizioso.
Sforzo minimo insufficiente.

settembre 05, 2006

Il Signore del Tempo | Mr Swatch |

Io mi chiedo perché non sono figlio della Signora del tempo. O suo marito.
Ma dico... La mattina potrei fermarlo e dormire, la sera potrei fermarlo e sgattaiolare, rannicchiarmi, sgrattignare nei miei cunicoli notturni.

Ma soprattutto potrei guardare il passato, il passato è tempo, almeno credo. Lo guarderei con tutte le sue maledette e ammiccanti e beffarde faccette e sfregerei quelle che devono svanire.
Quelle che mentre sono sul cesso a fissare le mie piastrelle verde febbre mi saltano all'orecchio con gridolini perforanti e mi ricordano quel che successe.

Magari le scambiassi per le fastidiose zanzare risorte col caldo del non so che vento africano.

Ma poi alla fine, voglio dire, sorrido. Perché grazie a chi volete voi (che diplomatico!!) io ho bei ricordi. Ma belli forti proprio! E mi aggroviglio tutto. E mi manca l'idea.

Lentamente il tempo gratta via la realtà e lascia... l'essenza? L'idealizzato? Quel che desideriamo? Che ne so io! Fa caldo, sono un sorgente pura di catarro e ho lavorato 12 ore! Resta il fatto che rimane il bello. Il bello di quel che è stato, ma che non ho più. E allora perché è bello ciò che non ho più? Perché diamine mi devo ricordare di quelle che non ho più... e voler ancora? Ma allo stesso tempo non volervo, perché so che non potrà più essere. O forse sì?

Se fossi il signore del tempo girerei la manovella.... e ...
Cacchio, ma proprio veloce la dovrei girare... va beh se fossi il signore del tempo sarei tipo un dio? un semidio? un... beh insomma... credo avrei la forza di girarare 'sta manovella abbastanza veloce... e neanche dovrei oliarla... tzè!! Le faccine pestifere lo farebbero per me! Baldraccone mie!!

Beh insomma... veloce veloce veloce... voi direte. E perché cacchio veloce? Perché se no... cari miei mortali... rivedrei troppo bene.

Rivedrei troppo troppo bene ciò che fu... e forse non vorrei tornare indietro.

Ma scusa allora forse non mi conviene rimanere nel presente?
Sì forse... ma vorrei lo stesso essere il signore del tempo per dare un volto alle faccine che ancora non parlano?

agosto 18, 2006

Epiphanies | grazie al fato |

I baratri che si scoprono nelle persone mi hanno disarmato e reso piccolo. Davvero mi sono sentito tanto stupido e ancora una volta tanto superficiale e affrettato.
Così piccolo davanti agli intrichi della mente, soffocato e impotente. Ma talmente disarmato, da ritrovarmi commosso; barriere, rigidità e pregiudizi azzittiti dall’orrore dei baratri.

Poi guardo me stesso e sorrido sollevato. Grato per l’amore e la normalità della mia vita. Grato a mia madre e mio padre.

agosto 14, 2006

Anche libero va bene | estati milanesi |

13 agosto - noia
In casa da 2 giorni, tintarella di pc. Protezione 2000, ma nessun effetto. Le occhiaie si scavano, l'alito si imputridisce, la mente si offusca. Stato di larveggio totale.
Almeno mi lavo, giusto per la parvenza.
Poi finalmente amici to the rescue. Cinema. E' estate insomma, non si può stare in casa. Bene, esco dal portone di casa 1 2 3 diluvio.
Piove, ma almeno mi son lavato i denti!

Dade dice che sembra natale. Tanta gente in Rinascente e piove e fa pure freddino. Beh non come a Natale se no saremmo ai Cairabi se facesse così freddo a Natale. Però è ok. Sembra Natale. Glielo concedo.

Divertente, mi piace Milano sotto il temporale, tutto un picio pacio di cacche di piccione sciolte in Piazza del Duomo, tutto così scivoloso - squish. Già è grigia, con la pioggia e il cielo bigio poi sembra un crogiolo di morti viventi. Però... quando diventa buio, il grigio sparisce e si accendono tutte quelle belle lucine milanesi che sberluccicano sulla pioggia e sulle gocce e allora anche Milano assume quel non so che di affascinante, si sfaldano un po' i palazzi, disarmonici e grigi e sporchi e l'odore della pioggia scioglie il cemento, la gente, Milano.

Dopo un giro in rinascente tra commessi ammiccanti, è tempo di cinema.
Vi dirò, mi ci avvio con passo poco convinto, tentennante, non so neanche il titolo del film, so che tutti dicono è bello. Dade mi dice che è un film sui problemi familiari e io dico... beh sì... bene. Dade dice, sarà una mazzata e io ... beh sì, ma i film italiani non sono mai una mazzata, sarà che sono caldi come noi (ps. commentando con un amico afflitto da emorroidi ho detto - film caldo, intenso e duro. E l'amico. Ma è un porno? -.-)

Mi infilo nel cinema: in realtà sembra un labirinto. Hanno voluto tirar fuori 4000 sale e hanno riempito lo spazio di cunicoli, sembra un formicaio. Ma io non sono una formica... va beh dai... la formica Regina, FR per gli amici.

Vado al bar del cinema. Mi piace sempre andare al bar del cinema, come a quello della Triennale.
La signorina tutta nera (una figa in realtà, tutta sorridente e felice, sarà perché fuori pioveva a dirotto e faceva freddo e lei era all'asciutto al calduccio?) mi fa il caffè macchiato e mi dà la bottiglietta d'acqua... Sì perché dovete sapere che se già l'alito puzza aggiungerci il caffè di certo non giova. Allora uno spera con l'acqua di sciacquar via il marciume. Ma no no, non si sciacqua via un bel nulla... Ma non divaghiamo. Insomma la pago (dopo due minuti però, perché avevo talmente tante monetine che con le mie abilità contabili ci ho impiegato un po' per sbolognargliele tutte).

Mi sta simpatica la Signorina Nera (SN), la riempio di grazie e di sorrisi.

Dovrei pisciare, ma Dade dice che il film inizia. Palle, son rimasto seduto in Sala 10 minuti.

Ma Dade è più confuso di me. E' triste. Il suo orologio nero (ne ha altri 3 uguali) si è rotto. Ora gliene rimane solo uno... e dopo?

Inizia il film.
Finisce il film.

Durante il film mi son ritrovato ad imprecare (con moderazione e sottovoce), per l'intensità e la durezza di certe scene. Immedesimato in quel muso con occhioni da abbracciare, di un bimbo, attore sopraffino. Non posso parlarvi del film, perché dovete vederlo.
Questo post era per scrivere del film, ma non scriverò. L'ho vissuto troppo per poterne parlare, per analizzarlo.
Sono uscito col bambino tra le braccia e la faccia affondata tra i suoi capelli arruffati.

agosto 12, 2006

Sweet Family |Servire Crudo|

Correvo sciolto per il prato del condominio. metri 4x4
Ogni tanto mi fermavo slacciavo i calzoni e facevo pipI’. Hi hi
Poi mi ricominciavo a correre in 4x4.
E di nuovo mi fermavo. abbassavo i calzoni e facevo popO’. Ho ho.
E infine mi buttavo sull’erba e mi facevo la bibi. ih ih.
Poi tiravo fuori una pistola e mi mettevo la canna in bocca e me la spompinavo.
Un bel giorno decisi di fottermi il cervello. Indossavo i miei abiti preferiti, mi misi la canna vicino alla tempia e tirai il grilleto. Bum Bum. Che scopata divina. La canna della pistola mi ha davvero sfondato. e adesso il prato 4x4 non c’è più. Quando mi hanno trovato i miei genitori hanno visto bene di raccogliere il mio cervello con la paletta che si usa per pulire la merda dei cani. L’hanno educatamente messo dentro all’apposito sacchettino. Poi ci hanno soffiato dentro riempiendolo di aria e BUM l’hanno fatto scoppiare ridendo come pazzi. E il mio cervello di nuovo sparso per il 4x4. Ma questo il primo sacchetto. Perché io ero un cervellone e avevo tanto cervello! Il secondo sacchetto l’hanno messo nel microonde. 5 minuti di cottura avevano scritto sul sacchetto prima di raccoglierci la mia testa. Beh insomma nel microonde frissero la mia testolina. C’era anche qualche osso ad aumentare la fragranza del tutto. Ma quando tentarono di tirar fuori il mio cervello dal sacchetto videro che si era tutto attaccato ed era immangiabile: “Figlio di puttana” sibilò mia madre. “Bastardo” sbraitò mio padre. “Coglione” il mio fratellino che indossava la mia felpa preferita. Avevano fame. Molta. Non ci voleva questo contrattempo. Tornarono in giardino per raccogliere il cervello del primo sacchetto. e appena lo videro giù a carponi leccando e movendo i loro fottutissimi culoni. La mamma e il papà. Il mio fratellino con la mia felpa preferita non aveva tanta fame. Si annoiava. Bella la pistola. Con la sua manina di 5 anni la raccolse ne leccò la canna sporca di cervelletto... Che bei culoni, hi hi chissà magari se ci metto la canna i miei genitori si gonfieranno come due palloni e voleranno in cielo.... e allora si avvicina al culone del papà mette la canna proprio vicino al buco e bum. HAHAHAHAHAHAHAH il papà dal culo sfondato! il papà dal culo sfondato... che divertente guarda come urla! chissà che spavento si è preso con questo botto! La mamma guarda il bimbo: Figlio di puttana! e gli prende la pistola. NON SI GIOCA CON LE COSE CHE NON SI SANNO USARE! NON SI DEVE PUNTARE NEL CULO! MA NEL CAZZO. e zack la canna nelle palle del padre e BUM. E la mamma “su bambino mio, non ridere troppo a tavola, vieni a mangiare.” Ma il papà rottinculo e castrato non era proprio morto. e aveva FAME! TANTA. e allora vista la pistola la prende. Ti piace il BUM VERO PICCOLO BASTARDO! Prende il bambino lo rivolta gli ficca la canna nell’orecchio e BUM. LA MAMMA “ PORCA PUTTANA CARO! ADESSO C’è troppo da mangiare e il frigo e pieno! come facciamo. e il papà “SCOPIamO AMORE.” si mette la pistola tra le cosce si avvicina alla moglie le strappa la gonna e le infila la canna in figa. GODI? AMORE SI’ VIENIMI DENTRO.... BUM!
E il papà rottinculo e castrato mangiò e mangiò finché non si mise due dita in gola e ricominciò, finché dal suo buco sfondato non uscì tanto di quel sangue che stramazzò al suolo con la bocca aperta e piena di leccornie. E tutto perché non sapevano che il cervello si serve crudo. Poveri coglioni bastardi figli di puttana.