13 agosto - noia
In casa da 2 giorni, tintarella di pc. Protezione 2000, ma nessun effetto. Le occhiaie si scavano, l'alito si imputridisce, la mente si offusca. Stato di larveggio totale.
Almeno mi lavo, giusto per la parvenza.
Poi finalmente amici to the rescue. Cinema. E' estate insomma, non si può stare in casa. Bene, esco dal portone di casa 1 2 3 diluvio.
Piove, ma almeno mi son lavato i denti!
Dade dice che sembra natale. Tanta gente in Rinascente e piove e fa pure freddino. Beh non come a Natale se no saremmo ai Cairabi se facesse così freddo a Natale. Però è ok. Sembra Natale. Glielo concedo.
Divertente, mi piace Milano sotto il temporale, tutto un picio pacio di cacche di piccione sciolte in Piazza del Duomo, tutto così scivoloso - squish. Già è grigia, con la pioggia e il cielo bigio poi sembra un crogiolo di morti viventi. Però... quando diventa buio, il grigio sparisce e si accendono tutte quelle belle lucine milanesi che sberluccicano sulla pioggia e sulle gocce e allora anche Milano assume quel non so che di affascinante, si sfaldano un po' i palazzi, disarmonici e grigi e sporchi e l'odore della pioggia scioglie il cemento, la gente, Milano.
Dopo un giro in rinascente tra commessi ammiccanti, è tempo di cinema.
Vi dirò, mi ci avvio con passo poco convinto, tentennante, non so neanche il titolo del film, so che tutti dicono è bello. Dade mi dice che è un film sui problemi familiari e io dico... beh sì... bene. Dade dice, sarà una mazzata e io ... beh sì, ma i film italiani non sono mai una mazzata, sarà che sono caldi come noi (ps. commentando con un amico afflitto da emorroidi ho detto - film caldo, intenso e duro. E l'amico. Ma è un porno? -.-)
Mi infilo nel cinema: in realtà sembra un labirinto. Hanno voluto tirar fuori 4000 sale e hanno riempito lo spazio di cunicoli, sembra un formicaio. Ma io non sono una formica... va beh dai... la formica Regina, FR per gli amici.
Vado al bar del cinema. Mi piace sempre andare al bar del cinema, come a quello della Triennale.
La signorina tutta nera (una figa in realtà, tutta sorridente e felice, sarà perché fuori pioveva a dirotto e faceva freddo e lei era all'asciutto al calduccio?) mi fa il caffè macchiato e mi dà la bottiglietta d'acqua... Sì perché dovete sapere che se già l'alito puzza aggiungerci il caffè di certo non giova. Allora uno spera con l'acqua di sciacquar via il marciume. Ma no no, non si sciacqua via un bel nulla... Ma non divaghiamo. Insomma la pago (dopo due minuti però, perché avevo talmente tante monetine che con le mie abilità contabili ci ho impiegato un po' per sbolognargliele tutte).
Mi sta simpatica la Signorina Nera (SN), la riempio di grazie e di sorrisi.
Dovrei pisciare, ma Dade dice che il film inizia. Palle, son rimasto seduto in Sala 10 minuti.
Ma Dade è più confuso di me. E' triste. Il suo orologio nero (ne ha altri 3 uguali) si è rotto. Ora gliene rimane solo uno... e dopo?
Inizia il film.
Finisce il film.
Durante il film mi son ritrovato ad imprecare (con moderazione e sottovoce), per l'intensità e la durezza di certe scene. Immedesimato in quel muso con occhioni da abbracciare, di un bimbo, attore sopraffino. Non posso parlarvi del film, perché dovete vederlo.
Questo post era per scrivere del film, ma non scriverò. L'ho vissuto troppo per poterne parlare, per analizzarlo.
Sono uscito col bambino tra le braccia e la faccia affondata tra i suoi capelli arruffati.